Dopo il ritorno dell’Emilia-Romagna in zona bianca riparte finalmente anche l’attività di tantissimi circoli e centri sociali, luoghi penalizzati dalla pandemia e non sufficientemente sostenuti con le misure a tutela delle categorie colpite dall’emergenza sanitaria. Per sottolineare l’importanza di questi luoghi nella vita delle persone il Forum Terzo Settore Emilia-Romagna lancia la campagna “Rimettiti in Circolo!”, finalizzata a sostenere queste realtà con i loro soci e volontari e al contempo a rilanciarne il ruolo e la capacità di aprirsi a nuove istanze. “Rimbocchiamoci le maniche, usiamo la fantasia, uniamoci e collaboriamo con tutti. Questo – sottolinea Fausto Viviani, portavoce del Forum Terzo Settore Emilia-Romagna – è il messaggio che vogliamo dare”.
Il Forum Terzo Settore Emilia-Romagna in regione rappresenta 31 diverse associazioni ed enti, di cui 15 hanno circoli su tutto il territorio, per un totale di oltre 3.000 sedi. “Luoghi di ritrovo– afferma Viviani – che producono lavoro ma soprattutto socialità e presidio del territorio anche nelle aree più lontane come quelle interne, di cui si stima che il 20% non riaprirà a causa della pandemia”. Numeri importanti in una regione il cui tessuto associativo l’ha resa nota e fatta diventare un modello anche fuori dei confini nazionali. “Tra cultura, cucina e intrattenimento, socialità, sport e tempo libero, le nostre stime – spiega Viviani – parlano di oltre un 50% della popolazione regionale in qualche modo legata ai circoli del territorio, in veste di volontari, soci e lavoratori”.
Di fronte ad una significativa considerazione istituzionale, il mondo dei circoli lamenta però un insufficiente supporto economico nel periodo dell’emergenza più dura, con molti soldi stanziati su cultura e sport senza però un adeguato investimento sull’associazionismo. “Non è stata presa in considerazione come degna di supporto – lamenta il portavoce del Forum Terzo Settore Emilia-Romagna – quella che noi chiamiamo ‘infrastruttura sociale diffusa’. Uno dei rischi fondamentali è che questa pandemia disgreghi l’enorme disponibilità a mettersi in gioco della nostra popolazione. Per questo abbiamo voluto invitare tutti a ‘rimettersi in circolo’, chiedendo ai soci di tornare in massa a iscriversi sostenendo anche in questo modo le loro realtà e nel contempo esortando i circoli a cogliere l’occasione per innovare le proprie attività. Un auspicio sul quale si innestano già le nuove strategie per la prossima stagione, legate a domiciliarità, prossimità, digitalizzazione e sostenibilità”.