Abbiamo intervistato Domenica Celi sul progetto intergenerazionale realizzato nella città di Ferrara e provincia, il progetto ha come obiettivo la coesione sociale e la condivisione di esperienze tra anziani e bambini.
Domenica Celi è una counseling educativa e mediatore familiare con oltre 20 anni di esperienza nel campo educativo, specializzata nel metodo Montessori e in quello steineriano. Ha iniziato la carriera con gli studi a Roma, ma è nella città di Ferrara che ha messo in pratica le sue conoscenze per sviluppare il progetto intergenerazionale. Il progetto ha preso vita nel giugno del 2020, in risposta al periodo di lockdown come risposta al contrasto dell’isolamento sociale.
“Il progetto – afferma la stessa Celi – è nato con la collaborazione di ANCeSCAO e l’amministrazione comunale di Ferrara ed è stato concepito per promuovere il benessere e la qualità della vita di anziani e bambini. Al suo centro c’è l’organizzazione di attività intergenerazionali, come il giardinaggio, il gioco e i racconti, in cui gli anziani condividono le loro esperienze e i loro valori con i bambini. Questa condivisione non solo arricchisce la vita degli anziani, ma aiuta anche i bambini a sviluppare una comprensione più profonda e il rispetto per la diversità”.
La collaborazione tra la Celi e ANCeSCAO è nata da una condivisione di obiettivi e valori. L’allora presidente di ANCeSCAO, Gianni Artini, ha abbracciato l’idea del progetto intergenerazionale e ha fornito il suo supporto. Questa collaborazione ha permesso alla Celi di mettere in atto la sua visione e di lavorare a stretto contatto con altri centri ANCeSCAO nella provincia di Ferrara.
Domenica Celi sottolinea quanto sia importante il ruolo degli anziani nella società e come il progetto li aiuti a sentirsi valorizzati anziché emarginati. Gli anziani possono imparare dai bambini proprio come i bambini possono imparare dagli anziani, creando una connessione tra generazioni. Spiega Domenica Celi: ”Il loro passato contribuisce al mantenimento e alla conservazione delle capacità di autonomie e di soddisfazione personale e a una visione positiva della vita, quindi l’anziano continua a essere impegnato ad attività legate a vecchi e nuovi ruoli”.
Uno dei principali obiettivi del progetto è contrastare l’isolamento degli anziani, offrendo loro l’opportunità di partecipare attivamente alla comunità. “Infatti l’anziano continua a essere impegnato ad attività legate a vecchi e nuovi ruoli, la rinuncia a questi ruoli equivale ad un senso di perdita e smarrimento dell’identità sociale e porta all’esclusione e all’isolamento dell’anziano. Il benessere delle ultime stagioni dell’esistenza dipendono dalla capacità dei soggetti di mantenere ben saldi gli impegni e i riferimenti volontari tipici dell’età di mezzo”.
Il progetto ha fatto passi significativi avviando una scuola d’infanzia in collaborazione con nonni volontari nel centro sociale di Aguscello. Sono state organizzate attività come il giardinaggio e le gite, dove gli anziani condividono la loro esperienza. Il progetto si sta espandendo in altri centri con iniziative legate al teatro e alla pittura, coinvolgendo professionisti che offrono lezioni agli anziani.
“E in futuro – sostiene la Celi – lo porteremo in altri centri e introdurremo nuove attività educative, come il doposcuola, che coinvolge sia vecchie maestre in pensione che i bambini. Il progetto sta prendendo piede in tutta la provincia di Ferrara, coinvolgendo sempre più centri ANCeSCAO e portando una ventata di freschezza e condivisione nella vita di tutti i partecipanti”.