Segnale importante il primo Decreto del Governo, ma servono risposte rapide a cittadini e imprese che hanno perso tutto e continuità tra emergenza e ricostruzione: “Un modello ce l’abbiamo e ha funzionato, quello utilizzato dopo il sisma 2012”. Enti locali e rappresentanze economiche e sociali sollecitano decisioni rapide e condivise col territorio
Due miliardi di euro sono sicuramente una cifra importante, tutt’altro che scontata, ma non bastano per far fronte ai pesantissimi danni causati dall’alluvione che ha colpito la Romagna: il Governo deve garantire il 100% dei rimborsi.
Dunque, dopo una prima – e sicuramente positiva – risposta da parte del Governo, servono decisioni tempestive per garantire altre risposte, che andranno costruite insieme. Questo significa che dev’esserci la massima continuità tra emergenza e ripartenza, come avvenuto dopo il sisma del 2012, in modo da impostare correttamente la ricostruzione già in questa fase, valorizzando pienamente l’intera filiera istituzionale e quella del partenariato economico e sociale dell’Emilia-Romagna.
È, in estrema sintesi, quanto scaturito dal Patto per il Lavoro e il Clima, convocato in Regione dal presidente Stefano Bonaccini. Le rappresentanze di imprese, lavoratori, professionisti, terzo settore, unitamente a province e comuni, hanno espresso una valutazione positiva di quanto prevede il primo Decreto approvato in Consiglio dei ministri, coerente con le proposte avanzate dal Patto stesso. E ribadito all’unanimità una priorità: garantire a chi ha subito danni non un euro in meno del dovuto e, già in questa fase di emergenza, una corretta impostazione e condivisione della ricostruzione.
Il Tavolo ha espresso grandissima preoccupazione per le condizioni dei cittadini, per il futuro del mondo delle imprese e dell’agricoltura; per il turismo e per l’emergenza abitativa. Unanime la richiesta di attenzione al numero spropositato di famiglie che hanno perso tutto: la casa, gli arredi, l’automobile.
Serve – questo l’appello al Governo – uno sforzo di coesione, come è accaduto per il sisma. Per questo il Patto indica con chiarezza un modello di riferimento, già sperimentato e ben collaudato dopo il terremoto del 2012 che colpì l’Emilia e le province di Rovigo (Veneto) e Mantova (Lombardia): una gestione commissariale incardinata sulle istituzioni territoriali -Regione, Province e Comuni – che valorizzi il rapporto con le comunità e le rappresentanze economiche e sociali per una ricostruzione efficace e condivisa.
Il presidente Bonaccini, ringraziando tutto il sistema allargato di protezione civile e i sindaci per il lavoro straordinario che stanno svolgendo, ha annunciato, dopo la visita della Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alcuni altri importanti appuntamenti istituzionali previsti nei prossimi giorni sul tema emergenza: tra questi la presenza domani in Regione del ministro Abodi, sabato, sempre in Emilia-Romagna, delle ministre Calderone e Santanchè, così come la riunione lunedì a Roma con il Ministro Fitto – che peraltro accompagnerà anche oggi la presidente Meloni a Bologna – per discutere dei Fondi FSC.
Dichiarazione congiunta presentata al Consiglio dei Ministri
io prego per voi per che accaduto