Il torrente Cinghio scende dalla colline e, dopo pochi chilometri, arriva a Parma, costeggia il quartiere Montanara e crea un prezioso corridoio naturale dove piante e animali possono vivere in un modo più armonico fin dentro la città. Ed è proprio qui, in corrispondenza di un’area verde dove esistevano delle case coloniche in rovina, che recentemente è stata inaugurata “La Casa nel Parco”, un nuovo complesso dove ha sede il Centro Sociale Orti Cinghio, una sala civica, il Centro Giovani “Villa Ghidini” e la cooperativa sociale “Gruppo scuola”, stiamo parlando di un luogo dove persone anziane, cittadini e giovani possono incontrarsi e fare delle cose assieme.
Il luogo già da diversi anni ospitava degli orti gestiti da un Centro sociale ANCeSCAO, ma mancava di spazi coperti adeguati e il tutto era collocato in un quartiere dove c’era bisogno di un luogo di aggregazione, di un presidio sociale che fosse un punto di incontro per i cittadini.
“Il quartiere Montanara ha una sua conformazione precisa – spiega Michele Alinovi presidente del Consiglio comunale di Parma – Ha visto una forte espansione negli ‘70 e ‘80; nella zona a nord ci sono le villette costruite negli anni ‘80 per la classe media, mentre nella zona sud ci sono dei condomini, un’edilizia di tipo più popolare”. I flussi migratori dal sud d’Italia e poi di persone provenienti anche fuori dall’Europa ha reso questa parte del quartiere più varia anche se non si può certo definire un luogo dove sono presenti delle tensioni sociali. “Il quartiere ha un tessuto sociale forte ma l’area del Cinghio a sud ha pochi punti di aggregazione – precisa Alinovi – qui, semmai, il problema è quello della solitudine delle persone anziane”.
L’idea di cambiare questa area ha una lunga storia alle spalle ma è partita solo con la precedente amministrazione presieduta dal sindaco Pizzarotti e che vedeva Michele Alinovi proprio in veste di assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica del comune di Parma ed è stata portata a termine con la nuova amministrazione. Gli edifici realizzati, poi, sono eco sostenibili perché sono forniti di pannelli fotovoltaici.
Il punto di forza di questa iniziativa sta proprio nella compresenza di un centro sociale anziani e di un centro giovanile che permetterà in futuro delle collaborazioni tra generazioni diverse.
“Già collaboriamo con i giovani visto che abbiamo iniziative in varie scuole del quartiere – sostiene Michele Isabello, presidente del Centro Sociale Orti Cinghio – ma questo centro eserciterà una nuova attrazione per la gente del quartiere, verranno più persone. In vista di questi cambiamenti vogliamo ampliare le offerte che non si limiteranno al gioco delle carte. Abbiamo nuovi progetti con le scuole superiori ed elementari per far conoscere gli orti e gli anziani che li gestiscono”.
Al Cinghio vi sono oltre 400 orti e possono essere il punto di partenza per far partecipare i ragazzi delle scuole superiori alla loro coltivazione. In questo modo c’è anche un passaggio di competenze, nel campo dell’agricoltura urbana, di conservazione delle memoria e anche la possibilità di un ricambio generazionale nella gestione degli orti.
Il quartiere Montanari è in espansione, in futuro arriveranno nuovi abitanti e per evitare di creare delle sacche di città che siano solo dei quartieri dormitorio presidi come “La casa nel parco” sono la risposta giusta. “La nostra idea – precisa Michele Alinovi – è quella della città dei 10 minuti, una città dove non esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B, dove tutti possano raggiungere in 10 minuti i servizi di cui hanno bisogno”.
Altro tema centrale di questa esperienza è fornita dal torrente Cinghio con il suo corridoio naturale che può essere studiato, osservato e vissuto da chi frequenta “La Casa nel parco”. “ A questo proposito – ci racconta Michele Isabello – faremo dei convegni sull’ambiente, un corso di apicoltura per istallare, a fine percorso, 5 – 6 arnie per allevare le api nel parco: questa nuova struttura ci apre a tante possibilità nuove”.